Basket, Cus: grande affermazione nel derby (81-57)

Una serata che i tifosi cussini attendevano da tempo. Una giornata priva di sofferenze. La gara perfetta, o quasi. Piano tattico rispettato in pieno. Ruvo battuto (81-57), giochi salvezza decisamente riaperti (complici i ko di Pozzuoli – a Sarno – e Catanzaro, in casa col Catania). Un +24 che assume le sembianze di un toccasana, considerando l’ultima figuraccia di Corato. Una sconfitta che adesso assume toni e contorni decisamente diversi, a condizione che i cussini sappiano dare seguito a questa serata di grazia. A cominciare dalla partita di domenica, contro l’Agrigento.
Intanto, però, senza andare troppo oltre, occorre riconoscere i giusti meriti ad un gruppo che ha saputo battersi, reagendo ad una settimana non facile. Rialzarsi e ripartire dopo Corato non era impresa agevole. Ma, al tempo stesso, anche fare peggio sarebbe stato quanto meno impegnativo. I cussini non ne hanno tenuto conto. Sono stati bravi a tapparsi le orecchie e andare oltre, anche alle dicerie a mezzo stampa; superando, per giunta, i consueti contrattempi che, al PalaCus, non mancano mai. Assente Antonio Labate (tornato a casa, nel pre-partita, causa influenza), con Francesco Conti alla prima in panchina dopo il lungo infortunio, i baresi sono stati capaci di fronteggiare l’ostacolo-Ruvo, pur a fronte di rotazioni evidentemente ridotte. Una prova di squadra non da poco, con Cancellieri e De Bellis a menare le danze in cabina di regia. Senza dimenticare il ritrovato Ciocca, molto positivo al tiro dalla lunga distanza; oltre ai ‘lunghi’ capaci di lasciare a secco i pari-ruolo avversari. Necessario ripartire da qui. E alzare definitivamente la testa in questo (ancora) lunghissimo cammino che porta alla salvezza.

Mirko Cafaro